sabato 11 maggio 2013

Presentazione del romanzo storico: "Il sigillo di carta"

Sintesi della conferenza tenutasi a Reggio Calabria il 3 maggio 2013, presso la libreria "Culture". Giuseppe Spinelli è uno storico meridionalista, presidente del C.s.e.a.a.m. www.cseaam.org presenta il suo utlimo lavoro editoriale, un romanzo storico avvincente e appassionante: "Il Sigillo di carta".

venerdì 3 maggio 2013

Medicina & Psicologia: insieme PER NON FARE FIASCO



Presentazione del libro - PER NON FARE FIASCO - tenutasi a Reggio Calabria il 3 aprile 2013. Salvatore BORRELLI - medico-chirurgo -, è al suo secondo lavoro nel campo del metodo bioclinico psicoeducativo (nel 2010 pubblica 'RICOMINCIO - La regola delle 4 C). Una conferenza interessante per chi desidera comprendere i meccanismi comunicativi che, intercorrendo nei rapporti con gli altri, incidono fortemente sulla sfera emotiva personale di ognuno. Tra i relatori la dottoressa Tiziana CATALANO, psicologa, Giudice Onorario del Tribunale dei Minori di Reggio Calabria e Presidente dell'associazione "l'Esperide" - Centro di Mediazione Familiare.

giovedì 2 maggio 2013

Un romanzo storico per stimolare il lettore meridionale a conoscere il proprio – vero – passato.

Domani 3 maggio 2013, alle ore 17.30, presso la libreria “Culture” a Reggio Calabria (Maggiori informazioni a fine articolo), il prof. Giuseppe Spinelli Mayer presenterà il romanzo storico “Il Sigillo di Carta – Memorie di un Soldato Borbonico”

 Un forte stimolo per conoscere la verità sul meridione del risorgimento, ingiustamente sottaciuta e troppo spesso evitata dalla storia ufficiale. Potrebbe essere così riassunto il fine ultimo di questo romanzo storico, secondo quanto riferito dallo stesso autore, il professore Giuseppe Spinelli Mayer. 

La copertina del Romanzo
Perché questo romanzo storico? 
“Diffondere le idee contenute nel romanzo “Il Sigillo di Carta” vuole essere il primo obiettivo insieme al coinvolgimento del lettore per innescare un desiderio di approfondire i contenuti di quanto affermato. Ci si aspetta sempre che gli altri dicano: inverosimile. Voglio vederci chiaro: è pur vero che la fantasia è meno creativa della realtà, ma quale è il loro confine? Avevo qualcosa da dire e raccontare. Era una verità storica che stava lentamente affiorando dalle letture dei documenti. Una storia nascosta che ho voluto trasferire nel romanzo in piccole tessere di un mosaico generale per riacquistare fiducia e coscienza della propria forza e della propria storia. Non si desidera che diveniate borbonici ma che li riconsideriate sotto una diversa prospettiva e luce; né si desidera che diveniate “napoletani” ma che li rispettiate ambedue come meritano. Questa dinastia ha lavorato per il bene del Sud e le meraviglie architettoniche e strutturali, i beni culturali e archeologici e la legislazione sono presenti nel nostro Paese grazie a loro. Questi meridionali hanno sofferto per fare vivere i loro figli e hanno versato il loro sangue per un'idea di Patria. Intendo creare una fierezza di appartenenza. Ho vissuto sulla mia pelle l'essere “Terrone” che significa, dal piemontese “terùn” quella terra che sta sotto ogni concimaia. Talmente impregnata di umori che non la si può utilizzare in alcun modo (salvo correggerla, se del caso, mescolandola con il decuplo di buona terra). Dispregiativo: il peggio del peggio. Inutile. Ho vissuto anche la vergogna dei nostri connazionali all'estero che negavano persino di essere italiani e men che mai del Sud. Il mio posto l'ho guadagnato facendo capire chi siamo e che come non tutti i piemontesi sono alti e biondi, così non tutti i meridionali sono bassi e neri. Cambiare opinione non è necessario ma accettare il punto di vista di altri, i vinti, mi sembra un’azione degna di un popolo civile. L’idea incomincia a scriversi su carta nell’anno 2002, anno della discussione della mia tesi di Master sulla direzione dei parchi nazionali presso l’Università Mediterranea di Reggio ci Calabria e La Villette di Parigi. 

Chi è Giuseppe Spinelli Mayer? 
Il prof. Giuseppe SPINELLI MAYER
L’autore si presenta. Sono un Emigrante di ritorno. Ho studiato Scienze Agrarie a Piacenza, per uscire dalla mentalità corrente, disse mio padre. D’altro canto le università più vicine erano Catania e Napoli. Ai miei tempi. Ho continuato ad essere emigrante perché non vi erano posti di lavoro al sud, se non raccomandati. Ho lavorato nel bresciano. Al ritorno ho trovato la mia terra diversa da come il ricordo l’aveva lasciata. L’ho trovata devastata, abbruttita e con comportamenti che non comprendevo più. Certo non quelli che avevo vissuto altrove, all’estero anche. Dove rispetto, legalità, partecipazione, cittadinanza erano tangibili. L’impressione è che fosse abbandonata a se stessa. Una terra percorsa dal fuoco che tutto incendiava per faide e interessi propri. L’unica comunità veramente tale a me sembrò essere la ‘ndrangheta anche se nella virulenza delle azioni delle differenti famiglie, le une contro le altre armate, per detenere o acquisire il potere di decidere la gestione del territorio. E, naturalmente, per impossessarsene. Un conto è percorre il paese da turista, un’altra cosa è lavorarci. Una cosa è parlare del problema e un’altra affrontarlo. Dire queste impressioni non ha fatto di me certo uno scrittore ma ha contribuito al racconto che ha pienamente usufruito della parte “rettiliana” che si annida in noi e non solo della corteccia cerebrale, sede di ogni intelletto. 

Indicazioni sulla location 
L’appuntamento quindi è alle 17.30 presso la libreria "Culture" è a Reggio Calabria in Via Zaleuco, 8, (parallela alla Via Marina Alta, alle spalle di Villa Zerbi). Tel 0965 897414

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