domenica 28 marzo 2021

Covid 19 - Ufficialmente è l'influenza.

"Ho un dottorato in virologia e immunologia. Sono uno scienziato di laboratorio clinico e ho testato 1500 campioni "presunti" positivi di Covid 19 raccolti qui nella California del Sud. Quando il mio team di laboratorio e io abbiamo eseguito i test attraverso i postulati di Koch e l'osservazione al SEM (microscopio elettronico a scansione), non abbiamo trovato alcun Covid in nessuno dei 1500 campioni. Quello che abbiamo scoperto è che tutti i 1500 campioni erano principalmente influenza A e alcuni erano influenza B, ma non un singolo caso di Covid e non abbiamo utilizzato il B.S. Test PCR. Abbiamo quindi inviato il resto dei campioni a Stanford, Cornell e ad alcuni laboratori dell'Università della California e hanno trovato gli stessi risultati che abbiamo trovato noi, NESSUN COVID. Hanno trovato l'influenza A e B. Tutti noi abbiamo quindi parlato con il CDC e chiesto campioni vitali di COVID, che il CDC ha detto di non poter fornire in quanto non avevano campioni. "Siamo ora giunti alla conclusione definitiva attraverso tutta la nostra ricerca e il lavoro di laboratorio, che il COVID 19 era immaginario e fittizio. L'influenza si chiamava Covid e la maggior parte dei 225.000 morti erano morti a causa di comorbilità come malattie cardiache, cancro, diabete, enfisema ecc. E poi hanno avuto l'influenza che ha indebolito ulteriormente il loro sistema immunitario e sono morti. Devo ancora trovare un singolo campione valido di Covid 19 con cui lavorare. "Noi delle 7 università che hanno eseguito i test di laboratorio su questi 1500 campioni ora stiamo facendo causa al CDC per frode Covid 19. il CDC deve ancora inviarci un singolo campione valido, isolato e purificato di Covid 19. Se non possono o non vogliono inviarci un campione valido, dico che non c'è Covid 19, è fittizio. I quattro documenti di ricerca che descrivono gli estratti genomici del virus Covid 19 non sono mai riusciti a isolare e purificare i campioni. Tutti e quattro gli articoli scritti su Covid 19 descrivono solo piccoli frammenti di RNA che erano lunghi solo da 37 a 40 paia di basi, il che NON È UN VIRUS. Un genoma virale è tipicamente compreso tra 30.000 e 40.000 coppie di basi. Con tutto ciò che si suppone Covid sia ovunque, come mai nessuno in nessun laboratorio al mondo ha mai isolato e purificato questo virus nella sua interezza? Questo perché non hanno mai veramente trovato il virus, tutto ciò che hanno trovato sono stati piccoli pezzi di RNA che comunque non sono mai stati identificati come virus. "Quindi quello con cui abbiamo a che fare è solo un altro ceppo influenzale come ogni anno, COVID 19 non esiste ed è fittizio. Credo che la Cina ei globalisti abbiano orchestrato questa bufala COVID (l'influenza mascherata da un nuovo virus) per introdurre la tirannia globale e uno stato di sorveglianza totalitaria della polizia mondiale, e questo complotto includeva una massiccia frode elettorale ". https://www.youtube.com/watch?app=desktop&v=NHqSVmQQdh0 

sabato 27 marzo 2021

Quaresimale

Si sa: la quaresima è periodo di penitenza. Sarà per questo che gran parte dell'Italia è stata collocata
in "zona rossa"? 
I riti sono così: bisogna praticarli a prescindere. Piove? La processione si fa lo stesso. Si muore di fame? L'agnello sacrificale va sacrificato ugualmente, magari gli dèi s'inteneriscono, ad ogni modo non si inquietano di più.
Da un anno e più siamo sottoposti a provvedimenti più o meno restrittivi. In ogni caso sono state alterate le forme normali della vita quotidiana e dei rapporti tra le persone. Il conto delle perdite economiche è ancora aperto e rimarrà sulle spalle dei più giovani per molti anni, forse decenni, sotto forma di debito pubblico. Il conto delle vite umane ci dice 96.000 morti "per covid" in Italia da inizio pandemia (fino al 1° marzo, fonte Istituto Superiore di Sanità). Anche questo è un conto aperto che però non verrà mai chiuso, perché non si possono contare le morti indirettamente provocate dall'emergenza sanitaria. Infine c'è un conto che nessuno potrà mai nemmeno tentare e che riguarda i danni immateriali provocati assai più dalla "guerra" contro il covid, che dall'inconsapevole virus.
Eppure di quest'ultimo conto c'è solo una flebile traccia, e puramente retorica, nelle motivazioni politiche dei provvedimenti anti-covid. È il conto degli anni di scuola rubati ai nostri ragazzi: oltre 8 milioni e mezzo di anni di vita scolastica sottratti, uno per studente; e non è finita, e non conteggiamo gli universitari. È il conto delle preoccupazioni dei genitori che hanno difficoltà a gestire i figli mentre lavorano, che hanno perso il lavoro, che lo perderanno quando terminerà il blocco dei licenziamenti, che dovranno trovare i soldi per riprendere a pagare il mutuo della casa. È il conto degli anni di esperienza, di conoscenze, di occasioni perse da tutti i giovani che sarebbero all'inizio dei loro percorsi lavorativi, se ci fosse lavoro, se ci fossero occasioni di mettersi in gioco.
Ma qui i giochi sono chiusi e di certo non li ha chiusi il virus, dal momento che siamo (quasi) tutti vivi.
La politica ha la responsabilità di fare i conti che non si possono fare coi numeri. Non può affidarsi ad un "algoritmo" (così chiamano i 21 parametri che ci hanno spedito "automaticamente" in zona rossa). Altrimenti il politico è un automa, non un ministro né un capo di governo.
Del resto i politici sono figli del loro tempo, e di certo non i migliori. E questa è un'epoca salutista, che inoltre si affida a quella scienza che le promette di dispensarle il "paradiso della tecnica" (come diceva il filosofo Emanuele Severino), cioè la soluzione di ogni problema e una vita la più lunga possibile. Quella "scienza" che è la divinità nascosta dentro i sempre nuovi apparati tecnologici, il nostro "oppio dei popoli". Potrà mai il politico rinnegare gli dèi della sua epoca? deludere i fedeli delle moderne credenze? quelli che poi lo dovrebbero votare? non deve dispensare "salute" e "sicurezza" per venir considerato il sacerdote di quegli dèi?
Ma l'epidemia di covid-19 ha messo il mondo moderno di fronte alla possibilità che i suoi dèi siano "falsi e bugiardi". Perciò bisogna combattere questo nemico invisibile con una guerra totale, di annientamento. La città e i suoi santuari sono assediati dal virus, occorre sbarrare le porte, erigere mura, fare sacrifici – inscenando e rievocando l'oscena processione di camion che portano via cadaveri da smaltire, non persone da consegnare umanamente alla morte.
Non importa quanti siano i contagiati, le percentuali (bassissime) dei sintomatici e quelle ancor più basse dei ricoverati o dei morti. Questo virus non doveva esistere e deve sparire. E bisogna scovarlo anche in chi non ne risente per nulla. O tenerlo fuori dai confini di tutti i nostri sacri corpi.
Altrimenti che senso avrebbe la chimerica vaccinazione totale della popolazione?
Non sono contrario ai vaccini (se non mi fanno morire). Ma non mi pare un'idea di buon senso vaccinare chi, colpito dal virus, non ne risentirebbe di più che di una lieve influenza (i "pauci-sintomatici"). E non parliamo del grado di protezione "meglio-che-niente".
Vacciniamo chi ne ha bisogno: il personale sanitario (fatto), gli anziani, le persone con patologie che le pongono in una situazione di rischio effettivo. E anche tutti quelli che hanno bisogno di un placebo Noi altri, i nostri ragazzi e i giovani, fateci vivere da uomini, non come polli di un allevamento
antibiotico. 

Andrea Brocchieri, docente di storia e filosofia

giovedì 25 marzo 2021

Scuole riaperte dal Tar, grazie all’ennesimo sacrificio economico di poche famiglie consapevoli

Lettera aperta allo studente di Catanzaro Nicolò Paradiso autore della lettera pubblicata su "La Nuova Calabria".


Caro Nicolò Paradiso, o chi per te, dal tenore della tua lettera che, partendo da una serie di criticità note da generazioni, soprattutto qui in Calabria, arriva alla domanda rivolta a quei genitori che hanno fatto ricorso al TAR per mantenere la scuola aperta, nonostante le solite ataviche criticità.

La scuola è un'istituzione millenaria che nasce con la precisa finalità di costruire i cittadini di domani, partendo dalle generazioni più giovani, accompagnandoli in un percorso di crescita che forma l'individuo attraverso l'insegnamento e cosa fondamentale la socialità. I principi della scuola dovrebbero (il condizionale è dovuto) insegnare l'importanza dell'aggregazione sociale che è fondamento umano. In pratica siamo esseri sociali, ciò significa che isolarsi per un individuo significa disadattarsi alla socialità, significa sviluppare una serie di patologie psichiatriche tipiche di chi soffre di forme autistiche del comportamento. Sotto questo aspetto, palliativi come la Didattica A Distanza, non possono per forza di cose rappresentare una valida alternativa alla scuola in presenza. Siamo esseri sociali, è la nostra natura, pertanto l'isolamento porta a conseguenze negative nel comportamento. Paura, timore, insicurezza, disadattamento sono soltanto le prime manifestazioni, i primi sintomi di un disadattamento sociale e basta parlare con chi è competente per sapere che tali stati d'animo sono spesso soltanto l'anticamera di patologie comportamentali ben più gravi. La scuola è aggregazione proprio per educare la nostra mente, i nostri comportamenti.

Tu elenchi nella tua lettera una serie di problemi che, virus o no, sono stati sempre presenti, purtroppo, e relativamente ai quali nessuno è stato capace di risolvere (ammesso che qualcuno ci abbia provato seriamente). Questi problemi strutturali erano certamente presenti anche nel '57 quando abbiamo avuto l'influenza asiatica che portò ad un milione di morti nel mondo, e poco dopo nel '68 con l'influenza di Hong Kong, altro milione di morti nel mondo e neppure con l'HIV che dal 1981 ad oggi avrebbe sterminato 25 milioni di persone. Ma la scuola, con le debite precauzioni, rimase aperta, nonostante tutti i problemi che la mia generazione e quelle precedenti la tua, ben conosciamo. Oggi indichiamo la scuola come fosse ricettacolo di malattie e infezioni, dimenticando che questa istituzione, che ha visto la luce grazie al sacrificio secolare di tanti consapevoli uomini, è nata per consentire a tutti di avere accesso all'istruzione che prevede anche l'aggregazione sociale per i motivi che ti ho detto prima. Rinunciare alla socialità è una privazione inaccettabile, significa arrendersi all'autismo, rassegnarsi ad una aberrazione sociale destinata a divenire regola nel nome di un'emergenza perenne, che porterà i suoi frutti a cominciare da voi, nuove generazioni, che piuttosto di rassegnarvi a vivere relegati dentro quattro mura, accontentandovi di vedere i vostri amici e compagni attraverso un monitor, surrogato della vera socialità, avete il diritto inalienabile perché divino, di vivere secondo la natura umana e non piegarvi a chi vuole destinarvi ad un mondo grigio, sbandierando lo spauracchio del terrore della morte. Anche se sei giovane vorrei considerassi questa domanda: a che serve aver paura di morire se ciò significa privarsi della libertà di vivere? Concludo dicendoti che proprio perché questi genitori tengono ai propri figli, hanno messo mano al portafogli e sborsato soldi affinché questo diritto, guadagnato con sangue e sacrificio, possa ancora e nonostante tutto essere garantito a tutti voi. Ti auguro ogni bene e la possibilità di crescere nella pienezza di una libertà, che appare sempre più limitata e nella reale consapevolezza, costantemente minacciata da collaborazionisti di un progressivo regime.