Sabato 25 luglio 2020 a partire dalle ore 10.00 si terrà, in Piazza Italia, la manifestazione avverso l’obbligo delle mascherine e del distanziamento sociale a scuola.
Il 6 giugno è stato approvato alla Camera il Decreto Scuola. Tra le tante novità, una in particolare, ha generato non poca preoccupazione tra genitori e insegnanti per l'adozione obbligatoria, nelle linee guida, delle disposizioni del comitato tecnico scientifico del 28 maggio: almeno un metro di distanza tra una persona e l’uso obbligatorio delle mascherine dai 6 anni. La decisione sarà legata alla volontà dei presidi con i consigli di istituto per inventarsi la nuova didattica.
Cosa prevedono le disposizioni del Comitato Tecnico Scientifico del 28 maggio?
Il documento integrale è disponibile >>QUI<<
Silvana De Mari, in un video del 31 maggio 2020, già poneva in discussione le procedure da attuare nel caso in cui uno studente fosse colto da febbre. Le procedure previste nelle linee guida di molti istituti non sono affatto confortanti. Si tratta di procedure, per inciso, che stanno sparendo via, via dalle pagine web dei vari istituti come dice la De Mari
QUI,
I protocolli scolastici sul Covid 19
Partendo dal presupposto che la procedura inerente alla gestione delle persone sintomatiche, richiamata nelle "Comunicazioni Protocollo Covid-19 già adottate in numerosi istituti (ma nel frattempo letteralmente sparita dal web) ha fatto montare più di una polemica, in quanto non è previsto da nessuna parte che l'insegnante contatti i genitori del bambino/a.
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Stralcio della Comunicazione Protocollo Covid-19 del Liceo Scientifico E.Fermi di Aversa (uno tra tanti) |
Ciò evidentemente, in quanto si è adottato alla lettera quanto previsto dal Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro che al punto 11-GESTIONE DI UNA PERSONA SINTOMATICA IN AZIENDA declara:
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Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure
per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli
ambienti di lavoro |
Comincia ad essere tutto chiaro adesso? Hanno trattato i nostri figli al pari di adulti, senza distinzione di età, senza rendersi conto che i nostri figli sono bambini, ragazzi, comunque persone che stanno compiendo un percorso di maturità. Non sono adulti e, a seconda della loro età, necessitano di essere seguiti con intensità maggiore o minore a seconda se siano grandi o piccoli. Tutto questo non è stato preso minimamente in considerazione. Come si può facilmente dedurre dalla lettura delle disposizioni dirigenziali, l'attuazione delle procedure di isolamento, di comunicazione, nonchè l'assunzione di responsabilità è sempre a capo dei docenti, fatte salve le responsabilità dei docenti (per esempio la responsabilità aggravata prevista dall’art. 2048 c.c. o dall'art. 61 legge 11 luglio 1980 n. 312). Ma vi è altro ancora.
L'obbligo delle mascherine
Il "Decreto Azzolina" obbliga gli studenti di tutte le scuole escluso le materne, all'utilizzo della mascherina in determinate condizioni durante la permanenza all'interno dei locali. occorre ancora una volta ribadire la carenza di studi definitivi riguardo l'effettiva utilità di mascherine, mentre appaiono sempre più studi che ne acclarano l'inutilità e addirittura la dannosità.
Ad esempio, un recente attento esame della letteratura, in cui sono stati analizzati 17 dei migliori studi, ha concluso che “nessuno degli studi ha stabilito una relazione conclusiva tra l’uso della maschera/respiratore e la protezione contro l’infezione da influenza"
FONTE: (bin-Reza F et al. The use of mask and respirators to prevent transmission of influenza: A systematic review of the scientific evidence. Resp Viruses 2012;6(4):257-67.)
Non solo ma a quanto pare, dagli ultimi studi dell'OMS pubblicati il 6 aprile di quest'anno si riferisce che:
L'uso delle mascherine è sconsigliato per i cittadini perché è probabilmente controproducente sia per proteggere se stessi che gli altri.
In buona sostanza con il decreto Azzolina si costringeranno bambini e ragazzi da 6 anni in su a dover applicare rigide regole antisociali e indossare mascherine, con ripercussioni sulla salute, che andranno a condizionare il loro processo formativo del comportamento in virtù di queste costrizioni sociali che non hanno neppure fondamento scientifico e che pongono seri dubbi sulla loro effettiva validità
[FONTE QUI]
Si tende quindi ad essere piuttosto concordi, a livello scientifico, circa l'inutilità se non anche sulla dannosità dell'utilizzo delle mascherine se non si è affetti da patologie, quindi se non realmente necessarie. Ma si sta andando oltre.
Vi è inoltre una linea giuridica secondo cui l'obbligo di indossare le mascherine sarebbe parificabile ad un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO). Recentemente l'avvocato Prisco, unitamente ad altri, ha adottato tale linea dichiarando:
Alcune mascherine sono un presidio medico chirurgico e possono essere considerate a tutti gli effetti un trattamento medico sanitario. Al di là della qualificazione della mascherina, c’è un’interferenza con le attività biologiche e fisiologiche più naturali, a partire dalla respirazione. Questa interferenza è conclamata dalle stesse fonti ufficiali governative. Non lo dicono in modo esplicito ma causa un limitato apporto di ossigeno e una maggiorazione di anidride carbonica che viene espulsa e poi reintrodotta. Perfino nelle linee guida inizialmente diffuse raccomandavano di non portare la mascherina, se non malati. Si può quindi affermare che è un trattamento sanitario poiché interferisce con la fisiologia e va a modificare e alterare un funzionamento normale.
[FONTE QUI]
TSO e ASO: Differenze
Si tratta di TSO, cioè Trattamento Sanitario Obbligatorio e ASO, vale a dire Accertamento Sanitario Obbligatorio; le uniche modalità con cui una persona, in Italia , può essere sottoposta a un intervento sanitario, rispettivamente terapeutico o diagnostico, contro la sua volontà. Devono essere seguite procedure specifiche previste dalla Legge al fine di garantire i diritti fondamentali del cittadino. Nell'ambito della Legge, che prevede le situazioni in cui tali interventi possono essere effettuati e le modalità di esecuzione di massima (proposta di un medico, convalida di un medico pubblico, segnalazione e autorizzazione da parte del Sindaco o di funzionario da lui incaricato, convalida del Giudice Tutelare ), le varie ASL (o le Regioni) stabiliscono procedure specifiche da seguire che vincolano i sanitari coinvolti. I TSO possono essere eseguiti sia in ambito ospedaliero, nei reparti psichiatrici di degenza, gli SPDC (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura), che in ambito ambulatoriale; gli ASO devono essere di norma eseguiti in ambito ambulatoriale. Tali norme valgono anche per i minori di 18 anni, sia in presenza che in assenza di consenso da parte dei genitori. Nei minori di solito tali procedure sono attivate come extrema ratio quando i genitori non riescono a portare il figlio adolescente con gravi disturbi del comportamento alla visita da loro richiesta, dopo essere stati più volte da soli all'ambulatorio di neuropsichiatria infantile. Un’alternativa al TSO o ASO può essere la segnalazione al Tribuale dei Minori che può in vari modi intervenire, anche senza toccare la patria potestà.
Tale linea è stata anche adottata dall'avvocato Polacco, il quale ha istituito una serie di moduli di assunzione di responsabilità penale da parte del dirigente scolastico nei confronti dello studente al quale sia impartito l'obbligo della mascherina protettiva.
Per concludere, alla luce di quanto fin qui narrato, occorre non dimenticare che quanto imposto ai nostri figli viola, a parere di chi scrive, la convenzione sui diritti dell'infanzia ed in particolare:
Superiore interesse (art. 3): in ogni legge, provvedimento, iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione problematica, l'interesse del bambino/adolescente deve avere la priorità.
Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino e dell'adolescente (art. 6): gli Stati devono impegnare il massimo delle risorse disponibili per tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini, anche tramite la cooperazione tra Stati.
Ascolto delle opinioni del minore (art. 12): prevede il diritto dei bambini a essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano, e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenerne in adeguata considerazione le opinioni.
Possiamo soltanto sperare nel buonsenso degli insegnanti perché in quello di chi ci governa non pare proprio ci sia da fidarsi, ecco perché il 25 luglio alle ore 10.00, Riconquista Sociale Dignità Indipendenza Libertà, insieme al Movimento Siamo, scendono in Piazza Italia, a Reggio Calabria, ed insieme a Genova, Milano ed a tutte le altre piazze delle città Italiane che vorranno unirsi grideranno a gran voce:
DIFENDIAMO I BAMBINI DALLA DITTATURA SANITARIA!