Lunedì 11 gennaio 2021, è stata notificata, presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, la denuncia - querela redatta dall'avv. Marco MORI.
1. Si è dichiarato uno stato di emergenza, per ciò che secondo l’OMS può essere considerata pandemia, sulla base del Codice della protezione civile, il Decreto Legge 1/2018, successivamente convertito in legge. In detta norma, non viene fatto alcun riferimento a situazioni di rischio sanitario ne derivanti da agenti sanitari.
2. Nel nostro ordinamento costituzionale sono previsti quei casi in cui il governo può attribuirsi poteri che, come in questo caso, vanno oltre le normali funzioni. Al di là di tali previsioni di legge, è chiaro che l’attribuzione arbitraria di poteri non consentiti rappresenti un atto illecito;
3. Escluse le eccezioni anzidette di attribuzione di potere al Governo previsti dalla legge, vi è divieto assoluto al Governo di emanare decreti aventi forza di legge. La violazione di tale previsione normativa integra il delitto di usurpazione del potere politico;
4. I provvedimenti adottati nei famosi DPCM hanno inciso e incidono in modo restrittivo sui diritti fondamentali e costituzionalmente tutelati. Tali DPCM sono stati emanati in modo talmente rapido da renderne impossibile l’impugnazione di fronte al TAR e quindi inibisce l'esercizio di tale diritto;
5. Si è usato il DPCM in modo tale da aggirare i divieti costituzionali, per esempio il vaglio della Corte Costituzionale.
Inoltre, dagli attuali dati ufficiali relativi all'attuale epidemia si può tranquillamente considerare che: le misure adottate dal Governo, suggerite dai tecnici del CTS, dall’Istituto Superiore di Sanità, dell’AIFA nonché da tutta questa pletora di tecnici, medici, virologi, esperti, zanzarologi, non hanno portato ad oggi ad alcuna risoluzione del problema, ma soltanto ad una serie di danni immediati come:
L'articolo apparso su Il Quotidiano |
• la situazione economica disastrosa dovuta alle scelte operate dal governo che ha portato alla chiusura di 380.000 aziende con conseguente danno economico;
• i danni sociali per le adozioni di obblighi precauzionali che questo governo ha imposto come il distanziamento sociale e l’uso della mascherina di cortesia, con i relativi effetti psicologici;
Un ultimo pensiero non può che non andare all’attuale narrativa spinta, circa la vaccinazione di massa operata mediante farmaci, attualmente sperimentati in modo diretto sulla popolazione e per i quali non sono chiaramente noti gli effetti sulla salute, tantomeno le enormi pressioni fatte sui lavoratori.
Invitiamo a denunciare tali comportamenti all'autorità competente, ed intraprendere le indispensabili battaglie legali nei confronti di chi vuole comprimere il diritto al lavoro, allo spostamento, alla salute, alla libertà; il tutto magari dietro lo spauracchio del licenziamento o del condizionamento o, peggio ancora, citando articoli del Codice Civile "ad mentulam canis", al fine di intimorire ulteriormente questa popolazione già stremata da un'incalzante propaganda e da ricette liberticide.
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