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mercoledì 26 agosto 2020

Nota stampa del 26 agosto 2020



Alle testate giornalistiche che seguono: 

Imolaoggi, Il metropolitano, Il Reggino, A.G.I., A.N.S.A., Approdo News, Calabria Post, Capo Sud Television Channel, City Now, Cm News, Cn24, Corriere del Sud, Corriere della Calabria, Gazzetta del Sud, Giornale di Sicilia, Il QUotidiano, Informazione Comunicazione, Newz, Radio Antenna Febea, Radio Touring 104.4, LAC TV, RTV - Reggio TV, Stretto Web, Strill, Tele Mia, Telespazio TV Zoom Sud

Spett.li testate giornalistiche in indirizzo

La presente nota stampa per esporre all'opinione pubblica come anche per quest'anno scolastico, a causa delle carenze dell'attuale Amministrazione comunale di Reggio Calabria si verificheranno, come da consuetudine inaugurata a far data dal 2018, aggravi di spesa nei confronti delle famiglie meno abbienti e degli imprenditori di cartolerie e librerie reggine, rappresentando inoltre che Riconquista Sociale intende manifestare, attraverso il presente Comunicato, tutta la solidarietà e la vicinanza nei loro confronti.

Segue il testo integrale della Nota Stampa

Famiglie che versano in difficoltà economiche e imprenditori messi alle strette da presunte lungaggini amministrative. A farne le spese siamo sempre e comunque noi: il popolo.

Mentre imperversa grande incertezza circa le modalità di riapertura dell’anno scolastico 2020/2021, il comune di Reggio di Calabria prosegue, quasi fosse ormai una tradizione consolidata, a non liquidare il corrispettivo dei buoni libro dell’anno scolastico precedente, a librerie e cartolerie, disagio che gli imprenditori delle suddette attività devono aggiungere a quanto già patito a seguito della chiusura forzosa dovuta al trascorso Lock down. 

Non solo, ma anche le famiglie aventi diritto, quelle meno abbienti, si vedono costrette ad appesantire il già greve bilancio economico familiare, con una spesa che per legge non avrebbero dovuto sostenere, nell’aspettativa di dover anticipare delle somme che poi verranno convertite dalle librerie creditrici in buoni, per l’acquisto di libri e materiale scolastico, per l’anno successivo, o, nel migliore dei casi, a compensarne la spesa già anticipata nell’anno futuro. In questo circolo vizioso, innescato dall’amministrazione comunale fin dal 2018, librerie e cartolerie, in evidente difficoltà ed evidentemente stanche di dover anticipare somme acquisiscono i buoni libri, erogando il corrispettivo in buoni per l’anno successivo. Tutto ciò comporta un onere alle famiglie meno abbienti, le quali sono chiamate illegittimamente ad anticipare i costi per l’acquisto di libri e sussidi scolastici per le suddette scuole dell’obbligo ma parimenti ingiusto appare che tali costi debbano essere richiesti agli imprenditori del settore libri e cartolerie, i quali invece non dovrebbero fare null’altro se non incassare i buoni acquisto, invece che avventurarsi in un’odissea fatta di rinvii e buoni di acquisto, aspettando mesi e mesi per poter recuperare i crediti dovuti. 

Ma l’emissione del buono non è assoggettato a copertura finanziaria ed impegno di spesa disponibile ed esigibile? Le procedure lo imporrebbero! 

Ma librai e famiglie, che da qualche anno si barcamenano tra “il dare e l’avere”, nei casi migliori, a compensazione delle somme anticipate ed una volta accreditato il dovuto dal Comune alle suddette librerie. Insomma un contratto a vita, che come il filo d’Arianna co - obbliga, di anno in anno, acquirenti e venditori ad una convivenza forzosa, posto che questo strano quanto disarticolato Comune, come da manuale, non provvede a far fronte ai propri impegni entro il mese di gennaio di ogni anno scolastico. 

Come se non bastasse, poiché al balletto del “dare avere” che anche quest’anno si ripresenta, vanno aggiunti gli importi dell’anno scolastico 2020/2021. 

E proprio i librai che sommano un credito sempre più crescente, esasperati da continui rinvii scrivevano un’accorata nota pubblicata da diverse testate giornalistiche al fine di richiamare l’Amministrazione comunale alle proprie responsabilità. Si leggeva in una nota stampa del 6 luglio 2019 a cura delle librerie e cartolerie reggine: 

“L’anno scolastico è ormai finito ma il comune di Reggio Calabria ancora non ha ancora provveduto al pagamento delle fatture dei buoni libro per l’acquisto dei libri di testo che i bambini delle scuole primarie hanno utilizzato dal settembre scorso a oggi. Un conto aperto con le librerie reggine che hanno gestito il servizio e che si trovano a dover far pagare i libri di testo ai genitori che in questi giorni iniziano a prenotare i testi per il prossimo anno scolastico 2019/2020 Le librerie che hanno fornito i libri, esasperati per i continui rinvii dei pagamenti, hanno più volte protestato con l’amministrazione, avvisando del disagio che si presenterà con l’inizio del nuovo e imminente anno scolastico ...” 


Un monito anticipatorio di ciò che anche quest’anno si ripresenterà, quasi si trattasse di una tradizione dell’attuale Amministrazione. 

Curiosa fu la conclusione dell’intera vicenda quando, nell’agosto 2019, i buoni per l’acquisto di libri scolastici per l’anno 2018/2019 iniziarono ad essere erogati. Secondo le dichiarazioni rilasciate alla testata City Now dall’allora assessore comunale al Bilancio e Tributi, Irene Calabrò, tale ritardi sarebbero stati riconducibili ad una non meglio “notoria mancanza di fondi” 


Ora, lungi da noi il mettere in dubbio i fatti che hanno portato a questo ennesimo disagio, vogliamo serenamente far presente ai lettori della presente che per l’anno scolastico 2018/2019, il Ministero dell'istruzione, dell'Università e della Ricerca (M.I.U.R.) con decreto n. 230 del 27-02-2018, disponeva a bilancio la somma complessiva di 103 milioni di euro di cui 4.433.000 di euro destinati alla fornitura dei libri di testo in favore dei circa 26.365 alunni calabresi appartenenti a famiglie aventi diritto. Tale impegno è stato rinnovato con decreto 901, il 12 giugno 2019 quando, per l’anno scolastico 2019/2020, venivano inseriti a bilancio ulteriori 103 milioni di cui 4.433.000 di euro per gli studenti calabresi aventi diritto. E non possono certamente ascriversi ritardi in capo al M.I.U.R. se, come è vero, dal 20 maggio di quest'anno, con decreto 581, lo stesso M.I.U.R. mette già a disposizione 3.544.790 agli studenti calabresi di famiglie meno abbienti 


Un dubbio, più che legittimo vista la situazione, non può che essere rivolto all’attuale Amministrazione Comunale, responsabile di tali ritardi; vorremmo capire la necessità di dover mettere in perenne difficoltà famiglie e imprenditori reggini anche di fronte a somme già stanziate. Cosa c’entra il tirare in ballo la mancanza di fondi se le somme vengono erogate ogni anno (addirittura quest’anno il decreto del M.I.U.R. viene emanato a maggio)? 

Altresì intendiamo rivolgere un ulteriore pensiero, molto più speranzoso, alla prossima nuova Amministrazione, che certamente non sarà espressione di quella attuale, affinché con grande prova di serietà, capacità e impegno, ricomponga questa ed altre problematiche indotte nel migliore dei casi ad evidente incapacità amministrativa e che hanno contribuito ad acuire ulteriormente le difficoltà economiche di numerose famiglie reggine. 




Reggio Calabria 

lì 26.08.2020 


Il Presidente protempore 

Marco LUCISANI

domenica 14 giugno 2020

Viaggio Nella Città Dei Rifiuti: Reggio Calabria 13 giugno 2020

Documentario - verità, girato ieri mattina, 13 giugno 2020, per le vie di Reggio Calabria dalle tre signore del comitato "NO alla raccolta differenziata Porta a Porta" Daniela S. Ivana L. e Simona L, in collaborazione con Riconquista Sociale. 
Dalle prime ore dell'alba, le tre agguerrite rappresentanti del Comitato (nella foto a fianco), si sono recate per le vie cittadine, documentando l'insostenibile situazione ambientale, ora aggravata dalle problematiche regionali riorganizzative. 

Tra le ataviche criticità riscontrate non sono mancati però veri e propri fenomeni di inciviltà da parte di alcuni cittadini, i quali con eccesso di menefreghismo, arrivano a compromettere lo svolgimento della normale vita quotidiana di altri, condizionando pesantemente quella dei più sensibili.


[IL DOCUMENTARIO E' DISPONIBILE ALLA FINE DELL'ARTICOLO]

E' certamente il caso della signora Antonella, non vedente, che riesce a compiere i propri spostamenti grazie al marito ipovedente, ed al suo cane guida, appositamente addestrato per condurre le persone non vedenti. Il problema della signora Antonella è che da circa due mesi i rifiuti hanno ormai invaso l'ingresso della propria abitazione, rendendogli impossibile il transito. "Il cane guida - spiega la signora Antonella - protegge la padrona e quando vede gli ostacoli si blocca e non cammina, quindi devo chiamare mio marito per uscire di casa, altrimenti non posso uscire dal portone. Devo uscire per raggiungere il mio posto di lavoro, ma tutta questa spazzatura me lo impedisce". I cani guida sono addestrati a fermarsi nel caso in cui si presentino degli ostacoli lungo il percorso, a tutela del padrone non vedente. Nel caso della signora Antonella, sono le numerose buste di spazzatura a costituire, agli occhi del cane, degli ostacoli insormontabili che fanno si che l'animale non proceda oltre. Ma c'è di più. Antonella infatti racconta che qualche tempo prima, il cane aveva ingerito qualcosa che aveva trovato tra i cumuli di rifiuti; qualcosa che lo ha fatto stare molto male. "La settimana scorsa l'ho dovuto portare dal veterinario perché ha ingerito qualcosa di tossico. Purtroppo, non vedendo quello che mangia, non posso sapere che cosa ha ingerito. La cosa per me sta diventando molto tragica e mi fa pesare ancora di più il mio Handicap". Un grido di aiuto e di richiamo alla responsabilità sociale, da parte di una persona con gravi problemi. Ma, incredibilmente, a nulla sono valse le numerose segnalazioni della signora Antonella, richieste d'aiuto che in un paese civile sarebbero dovute essere accolte immediatamente, ma che evidentemente a Reggio Calabria tendono ad essere ignorate. Antonella asserisce di aver fatto diverse segnalazioni tra cui, email in Prefettura e messaggi al Sindaco. Per tutta risposta ha dovuto sorbirsi le solite "giustificazioni" fornite ai cittadini: "non hanno mezzi per venire a ritirare i rifiuti. - termina Antonella - Io, sinceramente, non so più come fare".

Una situazione grave che pesa come un macigno sull'amministrazione comunale, sorda finanche alle richieste di aiuto dei diversamente abili.

Altra situazione, non meno vergognosa della prima, la abbiamo riscontrata subito dopo in zona Ciccarello, precisamente in Vico Ferruccio, in prospicienza del civico 144. Qui abbiamo fatto la conoscenza di una anziana signora che, con molto garbo e dignità, da sette mesi non fa altro che segnalare di continuo alle autorità locali (Prefetto e Sindaco in primis), l'abbandono costante di rifiuti solidi urbani e di beni durevoli lungo il muro di cinta della sua proprietà, rifiuti - secondo quanto riferito dalla stessa signora - abbandonati principalmente dai residenti della zona. 
L'anziana signora, con un'energia dettata da chi si vede ferito nella dignità, racconta il proprio dramma quotidiano. Racconta di come la spazzatura, da quando è entrata in vigore la differenziata, sia stata accumulata senza soluzione di continuità a ridosso del proprio muro. Eppure ha cercato più volte di fare appello al sentimento di civiltà dei propri vicini, ma senza riuscirvi. "Allora - spiega - mi sono rivolta il 15 di settembre scorso, in un incontro casuale, al sindaco ed al vice-sindaco. Gli ho detto della situazione, si sono presi tutti gli appunti asserendo che avrebbero provveduto". Ma a tutt'oggi, dopo nove mesi, le promesse del primo e del secondo cittadino sono ancora lettera morta. "dopodiché - prosegue la Signora - ho chiamato l'ufficio Igiene e Sanità. Io ringrazio tanto il personale, però gli è stato detto che non hanno dove mettere la spazzatura. quindi la situazione è stata più e più volte denunciata agli organi competenti, senza tuttavia produrre alcun risultato".

La signora esprime tutto il suo giusto disappunto: "Non è civile, non è degno che io debba tenere tutte sté cose, gatti randagi, topi, mosche, puzze, emissioni di camion rivolte verso la mia abitazione, nonostante sia io che mio marito soffriamo di patologie respiratorie". E ancora - "Da quando è andata in vigore questa ordinanza (la raccolta differenziata porta a porta ndr), ho manifestato i miei dubbi, quindi dall'inizio; ma non pensavo mai che saremmo arrivati a questo punto. Pago le tasse per ricevere un servizio, non affinchè il muro di cinta della mia abitazione diventi una discarica. Questa è una cosa vergognosa, vergognosa! E' una mortificazione grande. Da reggina mi sento umiliata e mortificata. Non è giusto tutto questo. Le autorità prendano provvedimenti come li ho invitati una ventina di giorni fa, in un'altro servizio."

La situazione in generale è grave, molto più di quanto si intenda far credere. Vi sono strutture, come la ex fiera agrumaria di Pentimele, di fronte il lido della Polizia di Stato, in evidente stato di abbandono, tanto da apparire pericolanti. I locali, facilmente accessibili per la mancanza di porte e, più in generale, di messa in sicurezza come norma imporrebbe, sono invece piene di rifiuti di ogni genere. La città soffre per l'assenza di un piano di raccolta rifiuti efficace, problematica vecchia di decenni che però al giorno d'oggi viene ulteriormente acuita dalla fallimentare organizzazione regionale. Reggio Calabria affonda nella spazzatura e, anche se ancora non confermate, iniziano a circolare voci, verosimilmente provenienti dai corridoi degli addetti ai lavori, secondo cui tra le strade di Reggio Calabria sarebbero depositati tra le 10 e le 15.000 tonnellate di rifiuti. Se tale ipotesi fosse confermata, non troverebbe logica alcuna, il maldestro tentativo dell'Amministrazione comunale, di volere a tutti i costi depositare seppur temporaneamente (e non si è capito bene in virtù di quale conforto normativo), 3000 tonnellate di rifiuti, organizzati nelle c.d. "eco-balle", presso l'impianto di trattamento di Sambatello. Tutto ciò, ancora una volta con grande disagio per i residenti, già duramente provati dalla vecchia discarica voluta anni fa dall'allora Commissario per le Emergenze Ambientali. Non vi è molta differenza infatti, nellannaspare tra 12.000 o 15.000 tonnellate di rifiuti urbani; la differenza casomai, la percepiranno i nostri concittadini residenti lungo la Vallata del Gallico, sacrificati sull'altare di una politica inconsistente, che non pensa affatto ai danni provocati, anche in termini di salute, ma si preoccupa unicamente di imporre "soluzioni immediate" anche se prive di efficacia. Sui cittadini ricade, come al solito, la responsabilità, dettata dal buonsenso, di evitare che a pagare per tutti siano, come abbiamo visto, sempre i più deboli. Occorrerebbe, in ultima analisi, superare i timori e le paure di manifestare il giusto dissenso a chi deve dare soluzioni vere e non palliativi, a chi è pagato per garantire la nostra sicurezza e incolumità, ma soprattutto a chi deve tutelare i nostri diritti.