domenica 14 giugno 2020

Viaggio Nella Città Dei Rifiuti: Reggio Calabria 13 giugno 2020

Documentario - verità, girato ieri mattina, 13 giugno 2020, per le vie di Reggio Calabria dalle tre signore del comitato "NO alla raccolta differenziata Porta a Porta" Daniela S. Ivana L. e Simona L, in collaborazione con Riconquista Sociale. 
Dalle prime ore dell'alba, le tre agguerrite rappresentanti del Comitato (nella foto a fianco), si sono recate per le vie cittadine, documentando l'insostenibile situazione ambientale, ora aggravata dalle problematiche regionali riorganizzative. 

Tra le ataviche criticità riscontrate non sono mancati però veri e propri fenomeni di inciviltà da parte di alcuni cittadini, i quali con eccesso di menefreghismo, arrivano a compromettere lo svolgimento della normale vita quotidiana di altri, condizionando pesantemente quella dei più sensibili.


[IL DOCUMENTARIO E' DISPONIBILE ALLA FINE DELL'ARTICOLO]

E' certamente il caso della signora Antonella, non vedente, che riesce a compiere i propri spostamenti grazie al marito ipovedente, ed al suo cane guida, appositamente addestrato per condurre le persone non vedenti. Il problema della signora Antonella è che da circa due mesi i rifiuti hanno ormai invaso l'ingresso della propria abitazione, rendendogli impossibile il transito. "Il cane guida - spiega la signora Antonella - protegge la padrona e quando vede gli ostacoli si blocca e non cammina, quindi devo chiamare mio marito per uscire di casa, altrimenti non posso uscire dal portone. Devo uscire per raggiungere il mio posto di lavoro, ma tutta questa spazzatura me lo impedisce". I cani guida sono addestrati a fermarsi nel caso in cui si presentino degli ostacoli lungo il percorso, a tutela del padrone non vedente. Nel caso della signora Antonella, sono le numerose buste di spazzatura a costituire, agli occhi del cane, degli ostacoli insormontabili che fanno si che l'animale non proceda oltre. Ma c'è di più. Antonella infatti racconta che qualche tempo prima, il cane aveva ingerito qualcosa che aveva trovato tra i cumuli di rifiuti; qualcosa che lo ha fatto stare molto male. "La settimana scorsa l'ho dovuto portare dal veterinario perché ha ingerito qualcosa di tossico. Purtroppo, non vedendo quello che mangia, non posso sapere che cosa ha ingerito. La cosa per me sta diventando molto tragica e mi fa pesare ancora di più il mio Handicap". Un grido di aiuto e di richiamo alla responsabilità sociale, da parte di una persona con gravi problemi. Ma, incredibilmente, a nulla sono valse le numerose segnalazioni della signora Antonella, richieste d'aiuto che in un paese civile sarebbero dovute essere accolte immediatamente, ma che evidentemente a Reggio Calabria tendono ad essere ignorate. Antonella asserisce di aver fatto diverse segnalazioni tra cui, email in Prefettura e messaggi al Sindaco. Per tutta risposta ha dovuto sorbirsi le solite "giustificazioni" fornite ai cittadini: "non hanno mezzi per venire a ritirare i rifiuti. - termina Antonella - Io, sinceramente, non so più come fare".

Una situazione grave che pesa come un macigno sull'amministrazione comunale, sorda finanche alle richieste di aiuto dei diversamente abili.

Altra situazione, non meno vergognosa della prima, la abbiamo riscontrata subito dopo in zona Ciccarello, precisamente in Vico Ferruccio, in prospicienza del civico 144. Qui abbiamo fatto la conoscenza di una anziana signora che, con molto garbo e dignità, da sette mesi non fa altro che segnalare di continuo alle autorità locali (Prefetto e Sindaco in primis), l'abbandono costante di rifiuti solidi urbani e di beni durevoli lungo il muro di cinta della sua proprietà, rifiuti - secondo quanto riferito dalla stessa signora - abbandonati principalmente dai residenti della zona. 
L'anziana signora, con un'energia dettata da chi si vede ferito nella dignità, racconta il proprio dramma quotidiano. Racconta di come la spazzatura, da quando è entrata in vigore la differenziata, sia stata accumulata senza soluzione di continuità a ridosso del proprio muro. Eppure ha cercato più volte di fare appello al sentimento di civiltà dei propri vicini, ma senza riuscirvi. "Allora - spiega - mi sono rivolta il 15 di settembre scorso, in un incontro casuale, al sindaco ed al vice-sindaco. Gli ho detto della situazione, si sono presi tutti gli appunti asserendo che avrebbero provveduto". Ma a tutt'oggi, dopo nove mesi, le promesse del primo e del secondo cittadino sono ancora lettera morta. "dopodiché - prosegue la Signora - ho chiamato l'ufficio Igiene e Sanità. Io ringrazio tanto il personale, però gli è stato detto che non hanno dove mettere la spazzatura. quindi la situazione è stata più e più volte denunciata agli organi competenti, senza tuttavia produrre alcun risultato".

La signora esprime tutto il suo giusto disappunto: "Non è civile, non è degno che io debba tenere tutte sté cose, gatti randagi, topi, mosche, puzze, emissioni di camion rivolte verso la mia abitazione, nonostante sia io che mio marito soffriamo di patologie respiratorie". E ancora - "Da quando è andata in vigore questa ordinanza (la raccolta differenziata porta a porta ndr), ho manifestato i miei dubbi, quindi dall'inizio; ma non pensavo mai che saremmo arrivati a questo punto. Pago le tasse per ricevere un servizio, non affinchè il muro di cinta della mia abitazione diventi una discarica. Questa è una cosa vergognosa, vergognosa! E' una mortificazione grande. Da reggina mi sento umiliata e mortificata. Non è giusto tutto questo. Le autorità prendano provvedimenti come li ho invitati una ventina di giorni fa, in un'altro servizio."

La situazione in generale è grave, molto più di quanto si intenda far credere. Vi sono strutture, come la ex fiera agrumaria di Pentimele, di fronte il lido della Polizia di Stato, in evidente stato di abbandono, tanto da apparire pericolanti. I locali, facilmente accessibili per la mancanza di porte e, più in generale, di messa in sicurezza come norma imporrebbe, sono invece piene di rifiuti di ogni genere. La città soffre per l'assenza di un piano di raccolta rifiuti efficace, problematica vecchia di decenni che però al giorno d'oggi viene ulteriormente acuita dalla fallimentare organizzazione regionale. Reggio Calabria affonda nella spazzatura e, anche se ancora non confermate, iniziano a circolare voci, verosimilmente provenienti dai corridoi degli addetti ai lavori, secondo cui tra le strade di Reggio Calabria sarebbero depositati tra le 10 e le 15.000 tonnellate di rifiuti. Se tale ipotesi fosse confermata, non troverebbe logica alcuna, il maldestro tentativo dell'Amministrazione comunale, di volere a tutti i costi depositare seppur temporaneamente (e non si è capito bene in virtù di quale conforto normativo), 3000 tonnellate di rifiuti, organizzati nelle c.d. "eco-balle", presso l'impianto di trattamento di Sambatello. Tutto ciò, ancora una volta con grande disagio per i residenti, già duramente provati dalla vecchia discarica voluta anni fa dall'allora Commissario per le Emergenze Ambientali. Non vi è molta differenza infatti, nellannaspare tra 12.000 o 15.000 tonnellate di rifiuti urbani; la differenza casomai, la percepiranno i nostri concittadini residenti lungo la Vallata del Gallico, sacrificati sull'altare di una politica inconsistente, che non pensa affatto ai danni provocati, anche in termini di salute, ma si preoccupa unicamente di imporre "soluzioni immediate" anche se prive di efficacia. Sui cittadini ricade, come al solito, la responsabilità, dettata dal buonsenso, di evitare che a pagare per tutti siano, come abbiamo visto, sempre i più deboli. Occorrerebbe, in ultima analisi, superare i timori e le paure di manifestare il giusto dissenso a chi deve dare soluzioni vere e non palliativi, a chi è pagato per garantire la nostra sicurezza e incolumità, ma soprattutto a chi deve tutelare i nostri diritti.